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La taverna, assieme alle altre forme dell'ospitalità, non è soltanto un luogo di pubblici servizi rivolti a una clientela variegata, ma assurge a vera e propria metafora della città medievale nelle sue diverse declinazioni: dalle istituzioni alla politica, alla vita economica, sociale e culturale. L'oste e l'ostessa diventano spesso intermediari o, al contrario, elementi di scontro, fra le istituzioni cittadine, gli abitanti e i forestieri di passaggio (gli habitués al pari dei viandanti occasionali). Questi ultimi rappresentano la società: i regnanti, i diplomatici, gli ecclesiastici, i mercanti, gli studenti, i pellegrini, gli artigiani, i viaggiatori, e così via. I luoghi dell'ospitalità sono d'altronde teatro di transazioni di attività lecite e anche illecite: compravendite di beni, matrimoni, feste, testamenti, gioco d'azzardo, prostituzione, esazione di tasse, mercati di cibi e bevande. Una spiccata dimensione di convivialità e socialità coesiste quotidianamente con una realtà caratterizzata da risse, atti di violenza ed episodi di criminalità.